Storie di briganti
La tradizione ribelle della Valle del Tordino e di Cortino ha radici antiche che risalgono al 89 a.C., quando la città di Asculum fu distrutta e i superstiti trovarono rifugio nei boschi dei Monti della Laga. Durante il Medioevo, a causa della povertà diffusa, il fenomeno del brigantaggio divenne così diffuso che Papa Sisto V inviò migliaia di soldati per arginarlo tramite repressione e "diplomazia", graziando oltre 600 banditi che erano disposti a combattere volontariamente contro i Turchi. Nella fine del XVIII secolo ebbe inizio il brigantaggio moderno sui Monti della Laga, quando contadini e montanari insorsero sanguinosamente contro gli invasori francesi.
Tra i capi-briganti attivi in questa zona, spicca la figura affascinante di Donato De Donatis, prete di Pezzelle, frazione di Cortino, noto per le sue efferate scorrerie, che non mancò di allearsi anche con altri briganti di cui il comune soffrì le scorrerie come Giuseppe Costantini noto come Sciabolone.
Il fenomeno del banditismo, di cui il territorio comunale fu frequente teatro, durò diversi secoli e limitò non poco le possibilità di sviluppo della zona. I periodi storicamente più noti furono, oltre al periodo francese, la fine del Cinquecento di cui fu protagonista Marco Sciarra, la fine del Seicento con la storica sconfitta per mano del viceré Del Carpio, e nel periodo dell'unità d'Italia.