Mulino di Faieto
Il Mulino ha operato fino al 1980, anche se negli ultimi anni solo per uso familiare. Il suo ultimo gestore è stato Mario Di Filippantonio di Faieto, con l'aiuto di suo figlio Nicola. Mario ha iniziato a gestire il mulino nel 1944, sostituendo suo suocero Brunozzi Nicola, che era il proprietario e gestore precedente. Attualmente, il mulino appartiene a Giovanni Di Filippantonio, originario di Faieto ma residente a Teramo.
Il mulino dispone di due macine e nel vano sottostante i locali del mulino sono ancora presenti i componenti centrali del macchinario per la macinatura coperti di fango e costruiti in ghisa e acciaio. Nel locale sono presenti anche le "casse di copertura", i "farinari" (cassoni di legno che raccoglieva la farina macinata) e le "tramogge" (cassone dove veniva scaricato il grano prima della macinatura), tutti in buone condizioni. La struttura comprende anche l'abitazione del mugnaio, collegata al mulino tramite una piccola scala interna. La copertura e le mura sono ancora in buone condizioni e non ci sono crolli strutturali.
Nella parte posteriore, a monte del mulino, c'è un grande invaso per l’accumulo di acqua Questo perché le acque del "Fiumicello", che muovono il mulino, erano scarse, come accadeva per i mulini di Comignano e Servillo. L'invaso si restringe verso monte e forma il canale artificiale, il cui tracciato è ancora ben visibile per un lungo tratto.