Alla scoperta dei Mulini di Cortino
Partendo da Cortino, attraverso la SP47 ci dirigiamo verso Comignano, qui troviamo il primo dei Mulini presenti sul Territorio di Cortino.
La costruzione consiste in un solo locale con la macina ben visibile sul sito. La copertura del mulino è crollata, mentre le murature perimetrali in pietrame a blocchi squadrati sono ancora in buono stato. Nella parte posteriore e a monte del mulino si trova un grande invaso per la "refogge". L'acqua del "Fiumicello" che alimentava il mulino era scarsa.
Proseguiamo sulla SP47 e prima di arrivare a Pagliaroli svoltiamo a sinistra in direzione Lame.
Qui troviamo un altro Mulino abbandonato da molto tempo, di cui possiamo ancora notare alcune murature perimetrali. La "bocca" del "corriere" è ancora visibile, ma purtroppo per poco tempo a causa della precaria situazione statica del rudere.
Continuando sulla SP47 ci dirigiamo a Padula dove troviamo il terzo mulino del comune di Cortino. La macina del mulino è ancora visibile sul posto, la volta del "corriere" ha subito un crollo parziale mentre la traccia della "gora" è ben visibile e si estende fino alla chiusa del fiume, scavata per la maggior parte sulla roccia. Inoltre, è visibile anche un piccolo invaso per la "refogge" con un'altezza della caduta dell'acqua di circa dieci metri. La copertura dell'edificio è completamente crollata, ma alcune parti delle murature perimetrali sono ancora in piedi.
Da Padula, riprendiamo la SP47 e la percorriamo a ritroso fino ad arrivare a Servillo dove troviamo i resti di un altro antico mulino. Ancora oggi è possibile vedere la macina del mulino, che è parzialmente coperta da detriti. La costruzione del mulino, che consisteva in un monolocale, ha il tetto crollato, ma le travi in legno di quercia sono ancora visibili. Le murature perimetrali sono in buono stato. Proseguendo sulla SP47 raggiungiamo il Mulino di Faieto.
Il mulino dispone di due macine e nel "corriere" sono ancora presenti i "ritrecini", coperti di fango e costruiti in ghisa e acciaio. Nel locale sono presenti anche le "casse di copertura", i "farinari" e le "tramogge", tutti in buone condizioni. La struttura comprende anche l'abitazione del mugnaio, collegata al mulino tramite una piccola scala interna. La copertura e le mura sono ancora in buone condizioni e non ci sono crolli strutturali.
Proseguendo l'itinerario lungo la SP47, dopo aver lasciato il mulino di Faieto, ci dirigiamo verso il Mulino di Casanova. Questo sito, noto per il suo fascino rustico e la sua storia secolare, si trova in una piccola vallata circondata da boschi densi che contribuiscono a un'atmosfera di serena isolazione. Il mulino di Casanova è caratterizzato da una struttura in pietra ben conservata, con le macine originali ancora al loro posto e funzionanti, sebbene utilizzate solo durante dimostrazioni o eventi speciali. La copertura è stata recentemente restaurata, mantenendo l'aspetto tradizionale con tegole di terracotta. Una particolarità di questo mulino è la sua grande ruota idraulica, ancora attiva, che si trova lungo il corso d'acqua che attraversa il sito. Un piccolo ponte di legno permette di attraversare il corso d'acqua e offre una vista pittoresca del mulino contro il paesaggio boschivo.