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Artigianato

In antichità, nel territorio di Cortino, la mancanza di grandi risorse rendeva necessario un adattamento per la sopravvivenza. La scarsità di vie e mezzi di comunicazione, spesso inesistenti, obbligava la comunità a risolvere i propri problemi localmente. Così, ognuno svolgeva un mestiere utile per la comunità, come fabbro, calzolaio, sarto, falegname, contadino, mugnaio, fornaio, scalpellino, legnaiolo, carbonaio, lanaio, tessitore e molti altri. Oggi, solo pochi di questi antichi mestieri sopravvivono: 

La tradizione della lavorazione dei cesti di vimini
In passato, i canneti e gli alberi di vimini erano preziosi per la comunità e ogni contadino ne curava la crescita. Tagliati con attenzione, i vimini e le canne venivano utilizzati per la realizzazione di contenitori. Il cestaio, spesso lo stesso contadino, era un abile artigiano che creava contenitori di varie forme e dimensioni con l'intreccio di vimini e canne o solo di vimini. Questi includevano il fiasco e la damigiana rivestiti di vimini per proteggere il vetro, la "virti" per la raccolta delle olive, i cestoni da soma per muli ed asini, i cestoni con manici per il trasporto manuale di merci pesanti, il "canestro" con due manici sul bordo e forma cilindrica, il "canestrello" con il classico manico ad arco, e infine piccoli cesti per frutta, dolci e fiori di ogni forma e dimensione. A Casanova, una frazione di Cortino, il signor Lorenzo è ancora un maestro in quest'antica arte e custodisce con passione i segreti della lavorazione dei vimini e delle canne.(da verificare)

Merletti e Ricami
Il merletto e i ricami sono una tradizione antica e affascinante che ci riporta alla memoria i tempi passati in cui le donne che andavano in sposa erano solite avere corredi con merletti e ricami su lenzuola, cuscini, asciugamani, coperte, tovaglie, centri tavola, tende e tendine. Questi tessuti erano riccamente decorati con pizzi e merletti a tombolo, uncinetto, punto croce e altri motivi realizzati dalle madri, nonne o zie. Oggi, con i ritmi di vita sempre più frenetici, non abbiamo più il tempo di dedicarci a queste attività, ma ci sono ancora alcune persone che continuano a portare avanti questa tradizione. Ad esempio, a Valle San Giovanni esiste un'iniziativa meritoria guidata dalla signora Antonella Cimini, un'esperta maestra di ricamo, che insegna quest'arte a venti allieve che ora sono diventate molto esperte e in grado di creare opere d'arte uniche e di alta fattura.(da verificare)

Lavorazione della pietra
La tradizione di lavorare la pietra è molto radicata nel territorio di Cortino. In questa zona viene utilizzata l'arenaria, una pietra di alta qualità che si trova a partire da 600 metri di quota, soprattutto nei pressi di Faieto, Casanova, Cortino e Padula. Questa pietra ha una durezza e un colore invidiato da molti, tanto che un esperto cavatore del nord Italia ha deciso di aprire una cava in queste zone.

La lavorazione della pietra arenaria ha lasciato molte testimonianze, come portali e camini che sono veri e propri capolavori dell'arte, realizzati negli ultimi quattro secoli e ancora oggi in ottime condizioni. Attualmente, la lavorazione della pietra è limitata alla squadratura per la costruzione di spigoli di edifici, porte e finestre. Si possono trovare bravi artigiani in questo campo a Padula e Faieto.

Negli ultimi anni, sono state organizzate mostre e convegni per valorizzare la tradizione dello "scalpellino" e portare questa arte a nuovo splendore.

Una testimonianza di questa antica arte sono i Camini che troviamo a Padula e a Elce:

Il Camino Di Giampietro a Padula
Questo camino fu creato nel 1920 dal "mastro Achille" in occasione della costruzione della casa di Giuseppe De Amicis. Originariamente situato al primo piano nella cucina, nel 1968, durante la trasformazione della casa in albergo, il camino è stato smontato, pulito dal fumo e ricomposto nella sala bar del piano terra. La trave orizzontale presenta bassorilievi laterali di pesci e vasi di fiori e al centro una cornice ovale con una figura soprannaturale di mare e terra sul profilo di montagne, con la scritta "INCIPIT VITA NOVA" e a destra, la scritta "ITN", tenuta da una misteriosa figura. Sullle colonne di sostegno laterali, sono presenti bassorilievi frontalmente di volti e decori vari.

Il Camino De Camillis a Elce
Questo imponente camino è situato nella grande cucina dell’abitazione della famiglia De Camillis. Sulla grande pietra arenaria orizzontale sono scolpiti bassorilievi che mostrano al centro un volto umano con la scritta "1837, anno di costruzione" e ai lati due volti di angeli. Le due pietre verticali presentano frontalmente decori vari in bassorilievo.

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